IL PARCO DI MORTEGLIANO VERRÀ INSERITO
NEL CONTESTO PAESAGGISTICO ATTUALE
IN TOTALE SINTONIA
IL PARCO ACCOGLIERÀ MANIFESTAZIONI PODISTICHE,
MARATONE E FESTIVAL DELLO SPORT
IL PARCO SARÀ CARATTERIZZATO
DA NUMEROSE AREE VERDI
DEDICATE A TUTTI
IL PARCO DI MORTEGLIANO VERRÀ INSERITO
NEL CONTESTO PAESAGGISTICO ATTUALE
IN TOTALE SINTONIA

L’Acu “promuove” la super pista

12/12/2014

L’Automobile club di Udine scende in campo per appoggiare il progetto dell’autodromo di Mortegliano ultimamente tornato d’attualità suscitando un acceso dibattito. «Seguiamo quello che sta accadendo con grande attenzione e interesse perché crediamo nell’iniziativa dei privati che vogliono investire proprie risorse per realizzare questo sogno» afferma il presidente dell’Acu, Gianfranco Romanelli. Un sogno accarezzato e inseguito da oltre 30anni e che vide, nel 1979, proprio l’Acu, allora guidata da Gianni Asquini, in prima fila quando fu creata l’Anfri srl “Autodromo nel Friuli”, una società con oltre 24 soci che voleva costruire un impianto a Trasaghis.«Allora, purtroppo, non si riuscirono a coagulare sufficienti energie economiche e il progetto rimase sulla carta come altri che seguirono» ricorda Romanelli, successore proprio di Asquini, e che da quasi sei anni è al vertice dell’Automobile club che in provincia di Udine conta 12 mila soci.

Le proteste e le perplessità della gente che vive dove dovrebbe sorgere l’autodromo sono tante.

«Ne sono consapevole ed è un problema che va affrontato. Però, è anche vero che tutto va bene se non accade accanto al mio giardino, allora qualsiasi iniziativa dà fastidio».

Già, ma se lei anzichè a Udine abitasse a Mortegliano cosa penserebbe?

«Mi dimostrerei disponibile e pretenderei tutte le garanzie possibili perchè il progetto fosse il meno invasivo e impattante possibile».

Ritiene che l’autodromo rappresenti un’occasione?

«Senza dubbio e per questo motivo bisognerebbe essere grati a coloro che si stanno impegnando per la realizzazione dell’impianto, offrendo anche alla nostra regione l’opportunità di avere un circuito omologato e rispettoso di tutte le norme in materia, offrendo un’infrastruttura ricettiva alla quale possano rivolgersi piloti, case costruttrici, collaudatori, addetti ai lavori e in genere tutti gli appassionati di sport motoristici,locali e stranieri: sarebbe nuova linfa per l’economia locale, da mettere a sistema con tutte le altre iniziative in corso e future».

Altri vantaggi?

«Nel nostro territorio manca un luogo dove le autoscuole e gli istruttori possano svolgere i corsi di guida sicura o difensiva per le aziende, le istituzioni e i privati che vogliano migliorare le loro performance, soprattutto in condizioni non ottimali di aderenza o in caso di situazioni
critiche. L’esperienza di Austria e Svizzera dimostra che una formazione pratica sotto la guida di istruttori esperti, non solo è opportuna ma garantisce una riduzione sensibile degli incidenti dovuti a imperizia e imprudenza: fondamentale è che i corsi si svolgano in luoghi dove le manovre possano essere fatte in assoluta sicurezza e con le migliori condizioni».

L’Acu, dunque, si è schierata...

«Noi ci siamo, pronti a fare squadra».